Occhi che scrutavano il cielo in cerca di nubi inesistenti, che guardavano il cambiare dell’orizzonte. Quanti di noi hanno visto la violenza della natura distruggere il lavoro di un anno. Adesso, comunque sia andata è tempo di rimboccarci le maniche e di raccogliere quello che c’è. Smessi gli occhi al cielo, anche grazie ad un tempo più clemente e più consono alla stagione, stiamo tutti vendemmiando. Attraversando le nostre campagne siamo presi dal profumo intenso che sembra colorare tutto. Profumi, colori, voci che riempiono il cuore. Le vinacce fresche cominciano a giungere in distilleria chiuse nei sacchi ermetici che ne preservano in modo assoluto l’integrità. Ogni sacco con l’indicazione temporale e quella geografica, la denominazione della cantina e della qualità dell’uva. Le vinacce rimarranno chiuse lì ancora poco. Prenderanno presto la via delle caldaiette di distillazione dove a bassissima temperatura e pressione, tolta la testa e la coda diventeranno grappa, anzi Grappe… ognuna con quei sentori rubati alla terra delle sue uve, ai sassi, al vento al sole di un luogo preciso, luoghi di vigne con nomi ripetuti da secoli nella toponomastica contadina, profumi rubati dalle mani che le hanno vendemmiate e pigiate, di vignaioli con i loro nomi. I nomi delle nostre grappe prestigiose li omaggiano.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
