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Il nuovo spirito del tempo

La grappa è senz'ombra di dubbio il distillato, ma facciamola semplice, il liquore che rappresenta maggiormente l'Italia. Splendido! Tanto più che gode di una sorta di protezione internazionale, visto che per potersi denominare "grappa" deve essere prodotta soltanto con vinacce di origine italiana. Ma quest'italianità fin dove affonda? Quanto premia e quanto limita il suo successo? Ecco qualche pensiero in libertà al proposito. Nell'immaginario collettivo la parola "grappa" è indissolubilmente legata alla parola "alpini", alle due guerre mondiali, più alla prima che alla seconda, e rammenta il mondo contadino del secolo scorso. Un mondo legato alla natura, fatto di genuinità ma anche di rudezza e di privazioni. Quanto rappresenta ancora quel mondo la grappa di oggi? Tagliamo corto, non c'entra nulla. La grappa di inizio novecento, per lo più fatta in casa dai contadini, era un modo economico per racimolare un po' di calorie, per scaldarsi durante la stagione fredda e trarne un po' d'allegria. Grappe ruvide, dure, dalle alte gradazioni alcoliche, ottenute da una distillazione di cui non si scartava nulla. Roba da uomini duri e poveri. Non da Indiana Jones. Non da Cowboy mitizzati dai film sulla frontiera americana che bevevano sicuramente intrugli d'ogni genere ma che però erano proposti come dei olimpici dalle majors cinematografiche. Si riuscì a trasformare persino il proibizionismo in una grande campagna pubblicitaria. A noi invece toccava lo splendido bianco e nero del neorealismo che di certo non colorava i sogni della gente. Il sogno americano invece, spiattellato dalla TV, era ed è ancora pieno di drink da preparare a tutte le ore. Per rendersene conto davvero basta guardare la serie "Mad Men" sulla vita dei pubblicitari americani degli anni "60. Fumo e whisky, un modello che fece presa sull'italia del boom economico. Ma già dagli anni settanta la Grappa non era più la grappa degli Alpini e delle campagne povere. In quegli anni i Fratelli BRUNELLO così come i più attenti distillatori del tempo iniziarono a produrre Grappe millesimate da singoli vitigni provenienti da territori precisi. Da molto tempo selezionavano i sapori e i profumi morbidi e delicati della parte centrale della distillazione. Coda e testa venivano scartate per tenere le ricche fragranze del cuore del distillato. La Grappa come era sempre stata pensata non esisteva più. Nascevano infinite tipologie di grappe, provenienti da vitigni unici, da territori diversi, da lavorazioni accurate, destinate ad un consumo attento o ad invecchiare per lustri in botti di legni pregiati. La grappa non aveva più nulla da invidiare ai liquori anglo-americani che però avrebbero continuato a spopolare sul grande e sul piccolo schermo, sorseggiati in continuazione a turno da un'infinità di 007. La nuova consapevolezza green saprà dare visibilità all'eccellenza della Grappa? Il nuovo spirito del tempo saprà raccontare di territori unici, di vinacce selezionate, di lavorazioni lente frutto di esperienze secolari. Sapremo dare valore alla nostra pazienza? All'attesa di anni per offrirvi grappe da degustare con piacevole attenzione? Quanti nuovi orizzonti si stanno aprendo? Tante scommesse aperte che vogliamo vincere. Per Natale regala le "Prestigiose" BRUNELLO Per prenotare i tuoi acquisti natalizi chiama o scrivici per tempo 0444 737253 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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